Dopo un primo excursus in merito alle circostanze in cui i diversi relatori intervenuti al 1° Congresso Nazionale “Medicina e Pseudoscienza – La Salute tra Scienza e Falsi Miti nell’Era 2.0” hanno sposato la causa del gruppo editoriale C1V, diamo il via alla seconda puntata di questo reportage.
Le successive tre domande consentiranno di entrare nel vivo della 2 giorni di Simposio, che ha avuto luogo all’Ergife Palace Hotel il 7 e l’8 aprile scorsi a Roma.
4. Com’è stata accolta dalla platea la tematica affrontata? Domande, dubbi, perplessità?
Secondo il Prof. Dobrilla il pubblico è apparso piuttosto interessato.
Gli fa eco il Dott. Conte: “La nostra presenza e le nostre proposte direi che sono state ben accolte, in particolare tra i giovani. Perplessità si sono potute intravedere tra chi dubita che gli Ordini, ad oggi, abbiano fatto abbastanza per contrastare efficacemente sul campo la nascita ed il diffondersi di pratiche non supportate dalle più forti evidenze scientifiche. Ovviamente la Federazione rappresenta la summa di 106 ordini provinciali, quindi, da un certo punto di vista, è facile immaginare come in alcuni casi possano essere state percepite deviazioni dalla via maestra, ma sono certo che le posizioni assunte in questi ultimi giorni abbiano convinto i più scettici, che la dedizione alla tutela dei cittadini e della dignità della professione è piena e totale”.
“La mia impressione personale – aggiunge il Dott. Trombotto, parlando anche a nome della Dott.ssa Pugno - è che al pubblico sia piaciuto il nostro intervento, anche grazie ai feedback ricevuti quando siamo ritornati in platea. Abbiamo mantenuto tutto il tempo un buon contatto visivo, che ci ha consentito di colmare sul nascere eventuali lacune informative o dubbi interpretativi. Sfortunatamente i tempi erano un po' stretti e quindi c'è stato poco spazio per le domande”.
Cosa non accaduta in occasione dell’intervento del Prof. Conte: “Ci son state domande per chiedere chiarimenti e tanti i commenti di apprezzamento. Aggiungo che mi sono decisamente divertito a fare la presentazione”.
Anche per il Dott. Pacini i messaggi lanciati son stati certamente “recapitati”: “…le tematiche affrontate sono in effetti conosciute con una impostazione generale errata, come dimostrano le domande ricevute dopo la sessione. I concetti di base come il fatto che la depressione sia una malattia, che un farmaco può essere curativo, sono sorprendentemente assenti in alcune persone che si occupano direttamente di questi problemi”.
“L'interesse è stato alto fin dall'inizio – sottolinea il Dott. Iacovone - alcuni dei professionisti presenti erano anche giornalisti e questo è stato un punto d'incontro fondamentale, sia per farsi capire che per entrare in sintonia pur occupandosi di discipline così lontane tra loro”.
A detta del Prof. Fuso “Da più parti è stata condivisa la necessità, da me manifestata, di una maggiore conoscenza del metodo scientifico. In pratica, al di là dei contenuti disciplinari specifici, sarebbe opportuno una sorta di alfabetizzazione sugli aspetti metodologici della scienza. Le istituzioni scolastiche potrebbero fare molto in tal senso”.
5. Eventi del genere sono spesso occasioni di “networking” e condivisione di “best practice”...nuovi spunti di riflessione, rispetto alle tematiche, da sviluppare a breve/medio termine?
“Il nostro progetto – spiega il Dott. Conte - vuole essere esso stesso una piattaforma di networking, arruolando esponenti del giornalismo scientifico, della comunicazione multimediale ed ovviamente delle diverse branche della medicina, per poter offrire un prodotto accessibile, solido e, si spera, vincente. Entrare in contatto con altri professionisti impegnati nella corretta divulgazione scientifica ci fa ovviamente sperare di poter allargare queste preziose collaborazioni! Per il breve-medio termine contiamo di avere finalmente online il portale e di ricevere feedback e proposte anche dalle persone incontrate in questa occasione”.
La Dott.ssa Pignatti sottolinea come i punti della rete della corretta informazione si siano maggiormente consolidati, grazie al Congresso, in particolare in relazione ad alcuni approcci interdisciplinari che son stati prospettati.
“Il bello di questo tipo di incontri – evidenzia il Dott. Trombotto - in cui si partecipa sia come relatori che come uditori, è che si può osservare come contributi diversi, poi, possano generare sottili connessioni”.
“Noi siamo entrati in rete con gli altri medici – aggiunge al riguardo la Dott.ssa Pugno - e con le mamme di “IoVaccino”, alle quali ho inviato due articoli sul tema da condividere”.
Secondo il Dott. Pacini “la comunicazione sanitaria efficace è da approfondire; è necessario un metodo per suscitare curiosità sulle nozioni d'interesse”.
Il Dott. Iacovone, invece, focalizza l’attenzione sul rendere questi eventi più fruibili ora che si dispone della “comunicazione istantanea”.
Il Prof. Conte, poi, traccia un primo orientamento generale entro cui il Congresso andrebbe direzionato: “potrebbe essere utile valutare l’impatto che eventi del genere hanno sul pubblico. Sarebbe interessante verificare quale ricaduta questo Convegno, che spero si ripeta nel tempo, ha avuto nell’immediato e quale effetto possa avere l’organizzazione di un appuntamento su base annuale o, comunque, periodica sugli addetti al settore e sul grande pubblico. Per quanto riguarda le tematiche, ci sono molte “bufale” che girano. Il primo Convegno ha avuto come punto focale i vaccini, tema piuttosto sentito attualmente. Ma non disdegnerei la medicina quantistica, per esempio, con intervento di fisici che possano illustrare il significato di questa disciplina, intendo la meccanica quantistica, che viene usata sempre a sproposito. Vogliamo parlare poi dell’alimentazione e delle diete dei gruppi sanguigni o di quelle alcaline? Cosa dire della “medicina Germanica” di Hamer? In altre parole, ci sono tanti argomenti a cui attingere, per preparare convegni a tema almeno per il prossimo futuro”.
Per il Prof. Fuso “Confrontarsi con altre persone che condividono idee e obiettivi è sempre utile e stimolante. Al Congresso ho rivisto vecchi amici e fatto nuove conoscenze. Obiettivo comune era la diffusione del pensiero critico e razionale in campo medico, ma non solo. Il confronto pubblico durante le sessioni del Congresso e le chiacchierate - a tavola e nei coffee break - sono state una proficua occasione di arricchimento per la ricerca di nuove strategie di intervento”.
Insomma, si tratta di eventi di importanza del tutto capitale, come sostiene la Dott.ssa Panzeri: “il loro valore non si limita all’apprendimento in loco, bensì ispirano e permettono sinergie fra professionisti. Si potrebbe massimizzare ulteriormente l’evento con un diario live sul web di aggiornamenti, spunti e disamine dei professionisti presenti. In modo che sia fruibile ai lettori che non possono fisicamente partecipare e resti nel tempo consultabile”.
6. Il suo pensiero a proposito dell'evento?
“Ottimi spunti in un'atmosfera amichevole ed informale – commenta il Dott. Conte - buona organizzazione, comoda ed accessibile la sede”.
Secondo il Dott. De Vincentiis è stato un Congresso emozionante e illuminante; “unico nel suo genere, tra quelli a cui ho sino ad oggi partecipato”, gli fa eco il Dott. Pacini. “Una pietra miliare nel suo ambito”, aggiunge il Dott. Tafo.
Entusiasmo allo stato puro anche per il Dott. Bulla, che chiede: “A quando il prossimo?”.
“Maggiore visibilità da parte degli organi d’informazione – auspica la Dott.ssa Pugno – che dovrebbero cercare e sostenere sinergie con eventi di sì profonda Informazione di Servizio; in questo modo ci sarebbe sempre il tutto esaurito”.
L’ingresso di testimonial “intelligenti e super partes”, potrebbe essere un ottimo incentivo a detta del Dott. Sudano.
“Abbiamo bisogno di molti più eventi di questo tipo - evidenzia il Dott. Iacovone - che riuniscano professionisti ed esperti dei diversi rami del sapere. In questi ultimi anni stiamo assistendo a una perdita dei valori istituzionali e il congresso è un esempio di come è possibile arginare questa situazione”.
“Ho incontrato tante persone che conoscevo solo per i loro scritti o per averle “viste” in televisione – aggiunge il Prof. Conte - È stata un’ottima occasione per incontrarle e scambiare con loro opinioni e modi di fare “scienza”.
Appuntamento alla terza e ultima puntata...
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