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SECONDA GIORNATA

7 APRILE 2018

Giornata aperta a tutti, con iscrizione fino a esaurimento posti

SALUTE E ALIMENTAZIONE TRA SCIENZA, FALSI MITI E BUFALE 2.0 -

Moderatori: Armando De Vincentiis – Edoardo Altomare – Silvano Fuso

Apr 06, 2018

9.30 - Registrazione partecipanti

Apr 06, 2018

9.45 - 10.00 - Benvenuto e introduzione

Apr 06, 2018

10.00-11.00

Imprecisione e aleatorietà sono tra i peggiori pericoli della buona medicina. A favorire queste componenti concorrono pregiudizialmente sia la visione istintiva dell’uomo che Silvio Garattini definisce “farmacocentrica”, sia la sapiente strategia del marketing orientata a…curare anche i sani. Fattore aggiunto al successo di terapie aleatorie sono pure distorsioni radicate e coltivate sia dal marketing che dai media che vedono nell’attributo di “naturale” un equivalente di “buono”, equivalenza assolutamente fuorviante ed erronea. Altra idea sbagliata è che associazione significhi ipso facto correlazione causale. Altrettanto fallace è la non infrequente convinzione che il post hoc propter hoc costituisca di per sé una dimostrazione attendibile, dimenticando le numerose variabili che possono essere intercorse tra l’inizio di una cura e la sua conclusione (in primis la guarigione spontanea e la regressione verso la media). Ulteriore criterio concettualmente fragile e ingenuo è che terapie adottate da secoli proprio per questo siano da ritenersi efficaci e così dicasi per il “consenso del pubblico” parametro più che banale (basta pensare al successo degli oroscopi, del fumo e delle tossicodipendenze). Pure l’ignoranza sostanziale del potenziale terapeutico del placebo contribuisce a idee fallaci e ciò non vale solo per patologie mentali (ansia, depressione, disforia) ma anche per malattie organiche e persino chirurgiche. La sconcertante importanza della compliance in coloro che assumono placebo è un’immediata dimostrazione del consistente ruolo che il placebo gioca in medicina. A questo riguardo, va ribadito che studi rigorosi specie degli ultimi 15 anni hanno escluso tassativamente una superiorità delle terapie non convenzionali, sul placebo. La possibilità che esse siano disponibili nelle farmacie, al pari dei farmaci di provata efficacia, concorre pesantemente alle idee aleatorie in tema di cure mediche che i cittadini privi di adeguata informazione rischiano di maturare.

Apr 06, 2018

11.15- 11.45

Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione, ma ogni diritto si accompagna a doveri. Poiché viviamo nell’ambito di un Servizio Sanitario Nazionale, tutti i cittadini hanno il dovere di concorrere al mantenimento della propria salute, attraverso adeguati stili di vita. Questi stili sono noti a tutti ed includono una rinuncia a cattive abitudini: fumo, droghe, alcol, alimentazione in eccesso, aumento di peso corporeo, sedentarietà. Tutto ciò fa parte della medicina preventiva che include inoltre le vaccinazioni, lo screening per identificare malattie allo stato  iniziale ed un ambiente privo di contaminanti. Per realizzare questa finalità, che potrebbe ridurre considerevolmente il numero di malattie, è tuttavia necessaria una forte partecipazione pubblica, che si opponga al mercato che, attraverso la pubblicità, non concorre a sostenere le buone abitudini di vita, ed emani leggi che aiutino i cittadini a mantenere buone abitudini di vita.

Apr 06, 2018

11.45-12.15

Molti sono dell’opinione che le malattie cardiovascolari, vero flagello delle società occidentali moderne siano esclusivamente un prodotto degli stili di vita contemporanei e della società sviluppata ed ipertecnologica in cui viviamo. Questo assunto è sostanzialmente sbagliato. Infatti, le malattie cardiovascolari e l’aterosclerosi sono sempre esistite, bensì si trattava di manifestazioni rare, essendo la vita media a quei tempi molto inferiore a quella del mondo contemporaneo. La paleopatologia, branca della medicina evolutiva, ci dimostra, in particolare, come queste entità nosologiche esistessero già nei tempi più antichi. In un viaggio che prende le mosse dall’Antico Egitto, attraversa il Medioevo, il Rinascimento e giunge ai giorni nostri, questa relazione dimostrerà l’antichità delle malattie cardiovascolari più frequenti, dall’ictus, all’infarto cardiaco. Verrà sottolineata anche l’importanza di studiare le malattie nel passato attraverso un approccio multidisciplinare che combini dati biologici oggettivi derivati dallo studio scientifico delle mummie e dei resti osteologici, con l’interpretazione filologico-clinica di informazioni di carattere archivistico e storiografico.

Da ultimo, si mette in luce quanto sia importante riproporre al grande pubblico la memoria storica, col fine di stimolare una comprensione globale e profonda dei fenomeni patologici che affliggono tuttora le popolazioni umane e di bloccare alla fonte la propagazione di fallaci teorie pseudoscientifiche.

Apr 06, 2018

12.15-12.45

L’alimentazione è un argomento che occupa sempre maggiore spazio nella nostra vita: se ne parla sui giornali, in televisione, al lavoro e in molti altri contesti. Siamo sottoposti a un flusso di informazioni davvero enorme; purtroppo però non tutte sono corrette. Allergie e intolleranze alimentari sono uno degli argomenti che suscita più interesse e di cui si parla sempre più spesso ma anche uno di quelli in cui ci si trova davanti a molta confusione. Per esempio: sappiamo davvero che cosa sia un’allergia o una intolleranza e quale sia il meccanismo alla base di queste condizioni? Quali cibi possono causarle? Quali accorgimenti dobbiamo osservare nella nostra alimentazione? Partendo dai meccanismi biologici responsabili delle allergie e delle intolleranze parleremo degli accorgimenti da usare nella nostra vita quotidiana. Collegata a queste domande ne abbiamo un’altra, non meno importante: come possiamo essere certi di avere un’allergia o una intolleranza? Per rispondere a questo interrogativo verranno presi in considerazione i test utilizzati per la diagnosi: ce ne sono davvero tanti e tutti quanti promettono di dare risposte certe. Purtroppo però gran parte di questi non ha alcuna validità scientifica; per questo motivo li esamineremo e spiegheremo perché non sono affidabili, presentando nello stesso tempo quei test che invece poggiano su solide basi scientifiche.

Apr 06, 2018

14.00-14.30

Il diritto al cibo si pone inevitabilmente come lo spartiacque tra una serie di domande che impattano, in modo più o meno violento, sul benessere delle nostre comunità. Le domande che il diritto al cibo solleva riguardano sostanzialmente i seguenti aspetti:


1. il mondo attuale, così come viene governato a livello globale, è in grado di nutrire le generazioni future?
2. Può farlo in maniera sostenibile?
3. A quale prezzo, e a quale volatilità (e, quindi, fragilità) di prezzo/costo delle derrate?
4. Tutti gli esseri viventi posseggono accesso al cibo?
5. Di quali azioni dobbiamo farci carico per renderlo un diritto esigibile?
6. Chi deve assumersi la responsabilità di tali azioni?

Apr 06, 2018

14.30-15.30

Studio inedito del GIMBE, presentato dal Presidente Nino Cartabellotta

Apr 06, 2018

15.30-16.00

L’uomo è un essere narrante, che si auto-comprende raccontandosi. Lo fa con le parole e con le immagini; lo fa a livello individuale e sociale; lo fa accogliendo l’altro alla sua tavola. Non si contano le riviste e le trasmissioni in cui si parla di cibo, si insegna a cucinare, a imbandire la tavola, spesso le pubblicità dei prodotti alimentari mostrano situazioni di convivialità legata al cibo o da esso suscitata. Anche per questa ragione, l’alimentazione può farsi chiave di lettura della società contemporanea, attraverso l’intrigante rapporto essere umano, ambiente, economia, salute, cibo. Anche attraverso gli errori nutrizionali o, peggio ancora, le bufale che vengono spacciate al cittadino per verità scientifiche.

Apr 06, 2018

16.45-17.15

Sapere cosa fa bene e cosa fa male è molto importante. Di conseguenza, se vogliamo preservare la nostra salute dobbiamo alimentarci in modo corretto. Eppure talvolta sbagliamo, perché ci nutriamo di informazioni completamente false. In altre situazioni, le trappole sono così ben mimetizzate con l’ambiente, che possiamo facilmente cascarci, senza essere degli sprovveduti. Ciò succede quando dati campionari vengono comunicati come se fossero certi oppure – in fase di elaborazione dati – vengono applicate tecniche statistiche inapplicabili, con l’unico scopo di fornire più informazioni. Possiamo essere impreparati anche di fronte alla rappresentazione grafica di dati, soprattutto quando vengono mostrati come continui, quando in realtà sono discreti. Trappole ancora più sofisticate sono gli intervalli di confidenza, manipolati per incrementare artificiosamente le probabilità. E poi ci sono i test statistici, che come minimo vengono presentati come deterministici, e – addirittura – talvolta vengono “potenziati” di proprietà e caratteristiche che in realtà non hanno.

Apr 06, 2018

17.15-17.45

L'ultimo decennio ha visto un decisivo incremento della pubblicazione di libri specifici su di una particolare dieta e la circolazione sui media di diete lampo. Sono diete che si basano sull'assunzione prevalente di un unico alimento, o sull'eliminazione completa di alcune categorie di alimenti. Tutte però richiedono di stravolgere il proprio modo di alimentarsi per un periodo breve o medio- lungo, quando è sapere comune che basterebbe seguire la dieta mediterranea, ovvero: mangiare meglio, mangiare meno e fare un po' di attività fisica. Allora cosa ci porta a perseguire diete difficili, a intense sessioni di attività fisica, quando in realtà la soluzione sarebbe molto più semplice? Quali sono le trappole del mondo 2.0 e del pensiero, che ci fanno sbagliare, anche al punto di ledere la nostra salute? Quali sono i meccanismi psicologici che ci fanno mangiare più del nostro reale fabbisogno energetico? E quali i meccanismi che ci fan seguire diete fallimentari e che ci impediscono di perdere peso? E infine, la psicoterapia basata sul dialogo vis a vis è sufficiente o c'è bisogno d'altro?

Apr 06, 2018

17.45-18.15

Perché proprio io dovevo ammalarmi così gravemente? Cosa ho fatto per meritare questo? Di chi è la colpa: mia o di qualcuno che mi vuole male? Morirò? Quelli intorno a me stanno davvero facendo il possibile per salvarmi? Mi posso fidare di quello che mi dice chi mi cura? Cosa posso fare e a chi posso rivolgermi per avere una speranza di guarigione? Sono, queste, domande che probabilmente quasi ogni individuo, a parte chi muore d’improvviso, in qualche momento della vita si pone; almeno da quando, come specie, abbiamo acquisito la coscienza che talune condizioni fisiche (ferite, dolori, etc.) sono o possono essere prodromiche di peggioramento della salute o dell’esito letale di una malattia. È probabilmente in questo spazio interrogativo di paura per la fine di tutto, per la perdita di ogni controllo sulla propria vita e spesso tra atroci sofferenze, che ha trovato fertile terreno di coltivazione il pensiero superstizioso e quindi religioso. Che nel mondo preistorico non serviva solo a gestire le malattie e la paura della morte, ma anche per la coesione sociale. Se le superstizioni e le pseudoscienze si occupano prevalentemente di malattie e salute, non è un caso. Numerose ricerche condotte con i metodi storico-filologici, delle scienze cognitive o delle neuroscienze forniscono dati significativi per ipotizzare una relazione causale importante tra la presenza sistematica nell'ambiente dell’evoluzione umana di specifiche malattie e sofferenze, che avrebbero reso selettivamente vantaggioso per la specie acquisire diversi bias cognitivi e morali che sono alla base delle credenze magico-superstiziose, che si sono mantenute e ancora sopravvivono nei modi intuitivi o di senso comune di affrontare i problemi medici. Ovvero che consentono la sopravvivenza delle pseudoscienze in ambito biomedico, ma non solo.

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Serata di gala:

aperitivo, prima dello spettacolo teatrale

"Sul Nascere" e cena con musica

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